giovedì 14 gennaio 2010

Gli Italiani sono razzisti? La discussione inutile della settimana.

La vera domanda che ci dovremmo fare è come sia possibile che un popolo che ha fatto grandi cose come quello italiano sia potuto diventare così inconcludente da impegnarsi unicamente nel parlarsi addosso senza costrutto. A seguito dei fatti di Rosarno l’unico argomento di discussione è se gli Italiani sono razzisti oppure no. Innanzi tutto non ho mai visto qualcuno cambiare idea a seguito di queste discussioni, chi è convinto di vivere in un paese razzista continua a crederlo, chi pensa il contrario idem. Ma questo è l’aspetto meno importante, la cosa assurda è che se fosse possibile dare una risposta al quesito, l’utilità di questa risposta è zero. Chiarisco il concetto: dopo che abbiamo dimostrato che siamo razzisti i problemi restano tali e quali, stessa cosa se dimostriamo il contrario. Abbiamo migliaia di disperati che vivono in condizioni inaccettabili, di questo vorrei sentire discutere i soloni televisivi. Ho scritto più volte che le politiche di integrazione sono onerose e fuori dalla nostra portata e che questa è la prima ragione per bloccare i flussi migratori, flussi che il nostro paese non è più in grado di ricevere. Gli immigrati devono avere una casa, questo è ovvio, ma dove prendiamo le risorse? Ogni alluvione si chiedono, giustamente, risorse per la cura del territorio, per ogni fabbrica che chiude si chiedono risorse per il lavoro, si sciopera in continuazione nelle scuole e negli asili per maggiori risorse, i tribunali chiedono risorse, potremmo facilmente continuare ma mi sembra che possa bastare, il fatto però è che le risorse non ci sono per niente di tutto questo, è così difficile dirlo? L’entità astratta che dovrebbe mettere in campo queste risorse, cioè “lo Stato” ha un debito molto reale di oltre 1700 miliardi di euro, perché fanno tutti finta che non sia così? Torniamo al razzismo: non voglio sminuire l’importanza della questione, ma possibile che non si possa mai affrontare le questioni concrete e preferire le discussioni vaghe ed impalpabili. Parlandone in modo così generico si può dimostrare tutto e il contrario di tutto, ognuno può raccontare le proprie esperienze personali a supporto di una tesi o dell’altra, siamo 60 milioni di persone è ovvio immaginare che ci saranno razzisti incalliti, razzisti che hanno cambiato idea o che lo sono diventati, persone tolleranti che qualche volta avranno avuto comportamenti, o battute o finanche pensieri razzisti e così via, io non so se ce ne siano di più rispetto agli altri paesi, ma io sono una persona pratica e credo che per combattere le discriminazioni sia meglio partire da politiche pratiche piuttosto che da parole inutili. Non credo che chi dorme in baracche improvvisate sia interessato a colpe storiche, colonialismo, neocolonialismo e cose di questo genere, credo che vorrebbe casa, lavoro, una vita dignitosa, un futuro; non a tutti si può garantire tutto ciò e per quanto ingiusto e difficile sia, gli altri devono tornare indietro, spero che qualcuno lo capisca e che non si illuda che sia sufficiente far fare il lavoro sporco a Gheddafi.