mercoledì 17 febbraio 2010

il Ramaceto









In effetti poteva bastare l'atmosfera brumosa dell'escursione misteriosa a suscitare l'invidia di coloro che se ne vanno ai tropici invece di gustarsi questo bellissimo inverno vecchia maniera, ma Giove Pluvio (in questo caso veramente Ottimo e Massimo)mi ha voluto regalare nella nottata si sabato una bella nevicata. Potevo lasciarmi sfuggire l'occasione? Sarebbe stato un oltraggio agli Dei e quindi sono andato. La neve non la definirei farinosa, perchè sarebbe sminuirne la leggerezza più simile al cotone idrofilo, anzi allo zucchero filato; vento praticamente assente, a parte sulla cresta. Insomma questa volta è stata una vera e propria provocazione nei confronti degli esterofili e per di più consumata nel loro territorio!

domenica 14 febbraio 2010

La Grecia in bilico sul precipizio

Odiate quelli che dicono: “io ve l’avevo detto”? Allora odiatemi, perché giusto un anno fa scrivevo che ci volevano illudere di poter uscire dalla crisi facendo una montagna di debiti e questo poteva portare o al default degli Stati o all’iperinflazione. Eccoci qui che il primo della fila è uscito allo scoperto: la Grecia è a rischio default, cioè in parole povere, potrebbe non essere in grado di rimborsare i propri debiti, cioè i propri titoli di Stato.
Come spesso accade, la cosa più interessante è vedere il modo in cui la questione viene discussa a livello dei mass media. La frase che rimbalza più comunemente è che l’Euro è a rischio e che si potrebbe arrivare all’espulsione della Grecia dalla Moneta Unica.
La verità è un’altra: se la moneta è a rischio vuol dire che è gestita male, altrimenti il fallimento di una Stato che la utilizza non dovrebbe avere effetti devastanti né per la moneta, né per gli altri Stati membri, ci sarebbero degli aggiustamenti dei tassi di cambio nei confronti delle altre valute, come è normale che sia. Il problema è proprio che la moneta non è gestita correttamente, il problema è che i tassi non si formano sul mercato ma sono imposti dalla Banca Centrale e che alle banche è consentito creare (leggi moltiplicare) credito con il meccanismo della riserva obbligatoria.
Per la salute della Moneta Unica ci si è affidati invece alle regole del Trattato di Maastricht, che nessuno ha poi rispettato. Adesso siamo, anzi per meglio dire Tedeschi e Francesi, sono di fronte ad un bivio: salvare la Grecia oppure no. Inutile dire che siamo di fronte a due strade molto rischiose. A mio modesto parere il salvataggio sarebbe la scelta peggiore. Mi spiacerebbe ovviamente per i risparmiatori che sopporterebbero le perdite, ma accollarci i loro errori sarebbe ingiusto, darebbe l’illusione ai politici degli altri Stati di poter continuare a gestire i bilanci pubblici in modo irresponsabile e poi metterebbe sempre più a rischio i conti stessi dei partner salvatori, i quali già oggi non hanno risorse da buttare via. Infine, per dirla tutto, arrivati al punto dove siamo temo che solo una bancarotta possa far ripartire l'economia su basi più sane e più giuste.
Alla BCE invece, probabilmente si sta pensando al modo migliore per monetizzare il debito greco, facendo quindi pagare il conto, attraverso l’inflazione, a tutti gli Europei che usano l’Euro.
Puntualizzato ciò, non resta che passare alla mia attività preferita: lo smontaggio dei luoghi comuni, uno di questi è infatti la difesa d’ufficio dell’Euro che fanno i politici a corto di argomenti, il concetto è questo: l’Euro ci ha fatto da scudo nei momenti di crisi, se ci fosse stata la Lira i tassi sarebbero schizzati in alto!
A parte che lo spread rispetto ai Bund aumenta anche se c’è l’Euro, la considerazione importante è un’altra: i bassi tassi di interesse sono serviti ai politici per aumentare allegramente la spesa pubblica, sostituendo alla spesa per interessi la spesa corrente (che porta più voti), questo in Grecia, come in Italia.
Non ho pregiudiziali contro l’Euro, penso anch’io che con la Lira i problemi sarebbero ancora maggiori, ma vorrei ricordare che il modo migliore per evitare la bancarotta è capire che fare buche per terra e poi riempirle non serve a nulla e non crea alcuna ricchezza. Prendere a prestito dei soldi per pagare quelli che fanno le buche, idem come sopra.
Ho iniziato con il revival del “te l’avevo detto”, finisco con un altro “l’avevo detto”, perché il 9 agosto 2007, prima che se ne accorgessero i big dell’informazione scrissi che stava succedendo qualcosa di grosso, solo che francamente non immaginavo di così grosso. La crisi è veramente pesante e per ora sta andando secondo le previsioni più nere, comunque appena vedrò un segnale positivo non mancherò di segnalarlo… sempre prima degli altri, ovvio!

domenica 7 febbraio 2010

martedì 2 febbraio 2010

Errore di Wikipedia

Oggi stravolgo le regole della retorica ed invece di introdurre l’argomento parto dalle risposte alle obiezioni!
Prima obiezione: se trovi un errore su Wikipedia puoi accedere e modificare. Vero, però ho trovato l’operazione un po’ macchinosa e leggermente al di sopra delle mie impalpabili conoscenze informatiche, in altre parole: non sono capace. Sicuramente dedicandoci un po’ di tempo ci riuscirei, ma siccome non ho tempo….
Seconda obiezione: Wikipedia è piena di errori, quello segnalato (che non ho ancora segnalato, sto facendo una specie di post Pulp Fiction, parto dal finale, come ho detto prima) non è granché fondamentale. Vero: ma io questo ho notato e questo segnalo, mica posso stare tutto il giorno a fare le pulci a Wiki, ne ho approfittato (approfitterò: avete capito oramai) per fare qualche considerazione generale sullo strumento in questione.

Bene, vediamo al dunque: alla voce Indoeuropei, proprio in fondo, si parla della teoria Ryan Pitman. Riassumo brevemente l’argomento: i due studiosi ritengono che vi siano indizi importanti di una gigantesca inondazione che ha coinvolto in passato l’attuale Mar Nero; in pratica questo mare sarebbe stato diviso dal Mediterraneo da una diga di terra. Il suo livello sarebbe stato pertanto più basso dell’attuale e di conseguenza anche la sua estensione, insomma una specie di Mar Morto, ma in grande. Il crollo di questa diga naturale avrebbe riversato le acque del Mediterraneo nel bacino del Mar Nero, inondandolo in maniera spaventosa. Questa teoria viene ripresa in vari studi sulle popolazioni antiche per cercare di spiegarne gli spostamenti, le migrazioni, oppure i miti, classico esempio evidentemente quello del Diluvio Universale. Per questa ragione ne parla l’articolo di Wikipedia ricollegandola agli spostamenti che avrebbero portato all’invasione dell’Europa da parte degli Indoeuropei. L’errore commesso da chi ha scritto l’articolo è nel punto dove si dice che l’inondazione del Mar Nero, collocata da Ryan e Pittman 10.000 anni fa, è troppo distante temporalmente dalle migrazioni citate che risalgono al periodo intorno al 5000 a.C. infatti Ryan e Pittman non collegano affatto l’inondazione con l’innalzamento del livello marino dovuto allo scioglimento dei ghiacci dell’ultima glaciazione, anzi datano l’evento in una data molto più recente, intorno al 5.600 a.C. Quindi per confutare il collegamento tra migrazione indoeuropea e inondazione (che resta ugualmente tutto da dimostrare) viene attribuita alla teoria una data errata.

Fatta la segnalazione, possiamo trarne qualche spunto un po’ più generale su Wikipedia senza fare troppa filosofia della conoscenza, su ciò che è vero, provato, certificato e ciò che non lo è.
Wikipedia è una strumento molto utile, gratuito, veloce e credo che per essere efficace dovrebbe cercare di adattare il più possibile il proprio formato al luogo dove viene veicolato, cioè internet. Capita, navigando, di imbattersi in parole, voci, teorie, personaggi che non si conoscono a fondo o addirittura che non si sono mai sentiti nominare. A questo punto Wikipedia consente di farsi una rapida idea e di proseguire nella propria lettura e nella propria navigazione. La sintesi e la velocità dovrebbero quindi essere due requisiti necessari, invece, ad esempio, la voce stessa Indoeuropei è molto lunga, quasi un piccolo trattato, è ben fatta, ma, a mio avviso, è una panoramica troppo vasta per le finalità che dovrebbe avere Wikipedia.

Sull’influenza che Wikipedia può avere sul modo di apprendere, soprattutto delle nuove generazioni, non ci vedo grandi pericoli, in fondo si legge poco oggi, come si leggeva poco anche in passato, più che una sostituzione dei libri credo possa considerarsi un’aggiunta, quindi benefica. Ai miei tempi le opinioni degli adolescenti venivano formate dalla Smemoranda….

Quindi ben venga Wikipedia, anche se la retorica sull’assenza di pubblicità la trovo stucchevole, ma attenzione! Istruzioni per l’uso: diffidare e verificare, farsi domande, avanzare dubbi, prendere con le pinze, ragionare, insomma le solite che valgono per tutti i media, per i libri e… per i blog, of course.