domenica 14 febbraio 2010

La Grecia in bilico sul precipizio

Odiate quelli che dicono: “io ve l’avevo detto”? Allora odiatemi, perché giusto un anno fa scrivevo che ci volevano illudere di poter uscire dalla crisi facendo una montagna di debiti e questo poteva portare o al default degli Stati o all’iperinflazione. Eccoci qui che il primo della fila è uscito allo scoperto: la Grecia è a rischio default, cioè in parole povere, potrebbe non essere in grado di rimborsare i propri debiti, cioè i propri titoli di Stato.
Come spesso accade, la cosa più interessante è vedere il modo in cui la questione viene discussa a livello dei mass media. La frase che rimbalza più comunemente è che l’Euro è a rischio e che si potrebbe arrivare all’espulsione della Grecia dalla Moneta Unica.
La verità è un’altra: se la moneta è a rischio vuol dire che è gestita male, altrimenti il fallimento di una Stato che la utilizza non dovrebbe avere effetti devastanti né per la moneta, né per gli altri Stati membri, ci sarebbero degli aggiustamenti dei tassi di cambio nei confronti delle altre valute, come è normale che sia. Il problema è proprio che la moneta non è gestita correttamente, il problema è che i tassi non si formano sul mercato ma sono imposti dalla Banca Centrale e che alle banche è consentito creare (leggi moltiplicare) credito con il meccanismo della riserva obbligatoria.
Per la salute della Moneta Unica ci si è affidati invece alle regole del Trattato di Maastricht, che nessuno ha poi rispettato. Adesso siamo, anzi per meglio dire Tedeschi e Francesi, sono di fronte ad un bivio: salvare la Grecia oppure no. Inutile dire che siamo di fronte a due strade molto rischiose. A mio modesto parere il salvataggio sarebbe la scelta peggiore. Mi spiacerebbe ovviamente per i risparmiatori che sopporterebbero le perdite, ma accollarci i loro errori sarebbe ingiusto, darebbe l’illusione ai politici degli altri Stati di poter continuare a gestire i bilanci pubblici in modo irresponsabile e poi metterebbe sempre più a rischio i conti stessi dei partner salvatori, i quali già oggi non hanno risorse da buttare via. Infine, per dirla tutto, arrivati al punto dove siamo temo che solo una bancarotta possa far ripartire l'economia su basi più sane e più giuste.
Alla BCE invece, probabilmente si sta pensando al modo migliore per monetizzare il debito greco, facendo quindi pagare il conto, attraverso l’inflazione, a tutti gli Europei che usano l’Euro.
Puntualizzato ciò, non resta che passare alla mia attività preferita: lo smontaggio dei luoghi comuni, uno di questi è infatti la difesa d’ufficio dell’Euro che fanno i politici a corto di argomenti, il concetto è questo: l’Euro ci ha fatto da scudo nei momenti di crisi, se ci fosse stata la Lira i tassi sarebbero schizzati in alto!
A parte che lo spread rispetto ai Bund aumenta anche se c’è l’Euro, la considerazione importante è un’altra: i bassi tassi di interesse sono serviti ai politici per aumentare allegramente la spesa pubblica, sostituendo alla spesa per interessi la spesa corrente (che porta più voti), questo in Grecia, come in Italia.
Non ho pregiudiziali contro l’Euro, penso anch’io che con la Lira i problemi sarebbero ancora maggiori, ma vorrei ricordare che il modo migliore per evitare la bancarotta è capire che fare buche per terra e poi riempirle non serve a nulla e non crea alcuna ricchezza. Prendere a prestito dei soldi per pagare quelli che fanno le buche, idem come sopra.
Ho iniziato con il revival del “te l’avevo detto”, finisco con un altro “l’avevo detto”, perché il 9 agosto 2007, prima che se ne accorgessero i big dell’informazione scrissi che stava succedendo qualcosa di grosso, solo che francamente non immaginavo di così grosso. La crisi è veramente pesante e per ora sta andando secondo le previsioni più nere, comunque appena vedrò un segnale positivo non mancherò di segnalarlo… sempre prima degli altri, ovvio!

4 commenti:

Luca Tolu ha detto...

Son d'accordo con te Silvio, sopratutto quando ti poni l'obbiettivo di "smontare luoghi comuni".. Io non sono un economista e ho, purtroppo, già rimosso i concetti di economia della globalizzazione studiati all'Università, quindi l'unico appunto che ti posso fare è di carattere strettamente politico. Va bene ciò che dici, ma nei principi dell'Unione Europea non è presente anche una sorta di carattere solidaristico come ogni alleanza che si rispetti? Nella NATO, alleanza militare-politica, esiste un articolo che impone di soccorrere militarmente (almeno secondo certe interpretazioni) i paesi attaccati aderenti. L'UE, in quanto Alleanza a carattere economico, non avrebbe un obbligo morale (non so quanto pattizio)di aiutare i membri in crisi? Tu cosa pensi di chi afferma che, se lasciata naufragare la Grecia, ciò aprirebbe le porte al default per Spagna, Portogallo e addirittura Italia?
A presto,

Freeman ha detto...

Sicuramente il fallimento della Grecia metterebbe paura agli investitori allontanandoli dai bond e quindi metterebbe a rischio altri paesi. Ma il salvataggio avrebbe conseguenze sinili, solo spostate più avanti nel tempo e con numeri più grandi. Tutti quelli che se ne dovrebbero fare carico hanno già grossi debiti e poi il segnale lanciato sarebbe: continuate a spendere qualcun altro provvederà. Penso che certamente l'UE debba avere l'obbligo morale di aiuto (non statutario), ma quando in una famiglia in tre lavorano e risparmiano e uno scialacqua i soldi degli altri è giusto aiutare quest'ultimo? Sì, a patto che cambi comportamento. La crisi greca non arriva dal cielo, come il diluvio universale, ma è dovuta al fatto che hanno speso soldi che non avevano. Facile, visto che chi governa fa i debiti ma non li paga, d'altro canto chi vota ha sempre apprezzato questo tipo di politica e non ho mai visto uno sciopero generale per chiedere ad un Governo di spendere solo i soldi che ci sono e non di prendere a prestito. Indebitarsi significa spostare nel futuro la resa dei conti, oggi 19 febbraio il futuro è arrivato, oggi è il lungo periodo, traguardo di tanti anni di politiche sbagliate. Temo.

Luca Tolu ha detto...

Se si potesse aiutare la Grecia obbligandola però a fare riforme economico-strutturali sarebbe l'ideale secondo me. Certamente l'aiuto non deve essere sulle spalle della sola Europa, penso anche alla Banca Mondiale per esempio.. Ovviamente tutti prestiti e non aiuti pro bono..
A presto..

Freeman ha detto...

sicuramente si stanno muovendo in quella direzione però non so quanto potranno ottenere dalle autorità greche