domenica 30 maggio 2010

La pagella al Governo

Dopo 2 anni di lavoro possiamo dare un po’ di voti:


ECONOMIA: i parlamentari di ogni epoca sono assetati di sussidi e aver evitato l’assalto alla diligenza in occasioni delle leggi di bilancio deve essere stata una faticaccia apprezzabile. Però non è sufficiente, le attività economiche che reggono in piedi l’Italia hanno bisogno di ossigeno, il Governo non è riuscito a promuovere, e non ne ha nemmeno l’intenzione, politiche in grado di farci esprimere tutte le nostre potenzialità. L’Italia ha retto meglio di altri solo perché non ha dovuto salvare le banche, poi grazie agli italiani che conservano un’alta propensione al risparmio ed al fatto che il settore privato è meno indebitato rispetto all’estero, nulla di questo dipende dall’azione dello Stato. Nel campo dell’occupazione una mini riforma sull’arbitrato, nessuna idea e nessuna voglia di superare l’assetto attuale dei rapporti di lavoro, per il resto non ci sono state liberalizzazioni significative, non c’è stata diminuzione della spesa pubblica, né della pressione fiscale. Il declino del paese è innegabile, gli Italiani sono sempre meno e più poveri, si è promessa la rivoluzione, la rinascita, abbiamo avuto storie da basso impero. VOTO 5.

ESTERI: la miscela italiana di idealismo e realismo è a volte poco comprensibile, capisco dover blandire il libico, mi risulta più difficile comprendere il bielorusso, però apprezzo il fatto che non ci si nasconde dietro ad un dito, in fondo non siamo una superpotenza e non possiamo fare guerra al mondo, inoltre rispetto alle altre democrazie facciamo alla luce del sole quello che gli altri fanno nel sottoscala. Sorprende positivamente l’appoggio esplicito ad Israele, pur mantenendo una giusta autonomia di giudizio, posizione piuttosto isolata nel panorama europeo e la fermezza nella lotta in Afghanistan. VOTO 6.

DIFESA: la classe politica è molto lontana dal mondo militare, dalle sue logiche, dalla sua etica. Il Governo non è riuscito a promuovere una modernizzazione delle Forze Armate, non ha una visione chiara di come riformarle e migliorarle, si approfitta del fatto che i militari non scioperano e non protestano, non fanno colpi di Stato e quindi vengono adoperati per gli scopi più disparati. L’impegno all’estero è sovradimensionato rispetto alle nostre possibilità, dispersivo e talvolta ambiguo. La mini naja non è lo strumento sufficiente a perseguire gli scopi, condivisibili, che si prefigge. In un’epoca in cui lo Stato si vuole occupare di ogni cosa, di ogni aspetto della nostra vita e quindi spende e spande a piene mani, l’unico settore dove si mostra avaro è la Difesa, curiosamente una delle sue funzioni esclusive. VOTO 5.

SICUREZZA: qualche operazione di facciata ma di scarso impatto come le ronde e i militari in strada, qualche intervento energico ma in ritardo, i risultati migliori arrivano dalla cattura dei latitanti, funzione per la quale evidentemente esiste una struttura professionale ed efficiente; in generale si intuisce uno sforzo notevole di intelligence ed una certa volontà di mostrare discontinuità con il passato. VOTO 6.

ENERGIA: di solito i Governi vanno controcorrente solo quando non possono farne a meno. L’unica materia dove il Governo ha preso una posizione coraggiosa, mettendosi contro l’opinione pubblica riguarda le centrali nucleari. Non so se ne vedremo mai una funzionante, però aver sfidato l’allergia italiana verso la tecnologia e la scienza merita un bel VOTO 7.

ISTRUZIONE: i passi fatti vanno nella giusta direzione, non sono sufficienti ed il traguardo è lontano ma almeno qualcosa si è mosso. VOTO 7.

GIUSTIZIA: resta uno dei settori più inefficienti del paese ed una delle sue cause di arretratezza, i magistrati nascondono le proprie inadeguatezze dietro le icone degli eroi morti, il Governo non ha la forza né l’autorità per sanare la situazione. VOTO 5.

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