domenica 19 agosto 2007

Destra Sociale ieri e oggi

Il nuovo movimento di Francesco Storace, denominato La Destra, nasce per raccogliere tutti coloro che, a disagio con la linea politica dettata da Fini ad Alleanza Nazionale, vogliono raccogliersi su posizioni più tradizionali della destra italiana.

Non è solo un problema di contenuti che ha provocato lo strappo ma, a detta dello stesso Storace, anche e soprattutto di metodo: dentro AN non ci sono spazi per esprimere opinioni diverse dal leader e non ci sono regole in grado di garantire alla base di informare ed influenzare i vertici del partito. Su quest’ultimo punto mi è difficile fare una valutazione, non sono mai stato iscritto ad alcun partito e dal di fuori è difficile giudicare se queste accuse sono fondate. Di sicuro dall’esterno si nota uno scarso rinnovamento dei quadri dirigenti, certo la mancanza di figure nuove ed un po’ più giovani è un tratto comune a tutti i partiti.

Sui temi politici ci sono delle cose apprezzabili ed altre a mio avviso più discutibili.

Apprezzabile il fatto di volersi muovere all’interno di una logica di coalizione e di proposta per governare, il nuovo movimento non cerca uno splendido isolamento ma resta all’interno della Casa della Libertà.
Condivisibile la critica di aver lasciato ad altri partiti alcuni temi sentiti nell’opinione pubblica: la sicurezza alla Lega, il cambiamento a Forza Italia, la moralità in politica all’Italia dei Valori.
Ho trovato positivo anche il richiamo a Fiuggi e la volontà di non tornare ad una posizione di politica estera aprioristicamente antiatlantica.

Discutibile l’avversione preventiva per il Liberismo. Discutibile non perché non sia legittimo che una forza politica si proponga altre politiche economiche, ma perché porsi a priori contro il liberismo in Italia è un po’ come essere contro i pinguini in Egitto. Voglio dire che l’Italia non brilla a livello mondiale per il suo libero mercato ma piuttosto per una presenza invasiva dello Stato nella vita economica. C’è da aspettarsi dunque che questa Destra, che vuole essere sociale, espliciti la propria socialità con forme e proposte nuove, perché altrimenti finisce per dare l’immagine di chi difende un vecchio statalismo che lungi dal rappresentare uno Stato forte, rappresenta invece uno Stato che, volendo fare tutto, non riesce a raggiungere nessuno scopo che si prefigge.
Tra l’altro, come ha fatto notare Giordano Bruno Guerri, una delle critiche mosse a Fini è quella di trasformare AN in una specie di DC, ma il sistema economico che sembra proporre Storace assomiglia proprio al modello delle partecipazioni statali democristiano.

Ovvio che la realtà è molto variegata, non tutto ciò che è Stato è come la RAI o l’Alitalia, è importante però ammettere che tante imprese in concorrenza tra di loro possono essere più sociali di un monopolio statale.
A differenza del Movimento Sociale Italiano, che respingeva per principio qualunque classe sociale di riferimento, così come ne respingeva il concetto stesso, Alleanza Nazionale alla sua nascita cercava di esplicitare alcune categorie economiche come interlocutori privilegiati. Queste categorie erano quelle escluse dal binomio Confindustria- Triplice sindacale, che erano preposti a trattare le decisioni politiche ed organizzare il consenso nella Prima Repubblica. AN voleva parlare quindi alla media e piccola impresa, ai professionisti, ai commercianti, agli artigiani, ai disoccupati, ai precari.
A mio avviso tutto l’insieme dei principi e dei programmi di un partito va al di là delle sole questioni economiche e quindi per sua natura si rivolge a tutti, tendenzialmente gli ideali sono universali, i programmi coinvolgono alcune categorie di cittadini, in ogni caso, con o senza blocco sociale di riferimento, le risposte e le proposte alle varie categorie bisogna darle. Sugli ideali la Destra di Storace si è già espressa, sui programmi vedremo nei prossimi mesi.

2 commenti:

Massimo ha detto...

Storace ha anche difeso Bossi dall'assalto degli alleati (?) dopo la sua proposta di "sciopero" fiscale ...
Ma i dubbi su AN ci sono anche a livello locale. Ad esempio Bologna dove AN ha rotto il fronte dell'opposizione al sindaco comunista, aprendo al dialogo sulla sicurezza prima e sulla proposta di riservare strade a luci rosse (a rotazione, ha proposto l'assessore Mancuso !!!).
Quindi l'iniziativa di Storace è da considerare con attenzione, soprattutto se riuscirà ad aggregare tutti i movimenti alla destra di AN (Fiamma Tricolore, Forza Nuova, Fronte Sociale Nazionale).
Inultimo, se la prospettiva di AN è quella di imbarcare Capezzone, allora non vedo proprio come possa rappresentare la Destra in Italia ... ;-)

Freeman ha detto...

anche in Liguria c'è malumore in AN, personalmente come elettore di destra non ho un partito che rappresenta del tutto le mie idee, per questo motivo preferirei un partito unitario di tutto il centrodestra dentro il quale sostenere le battaglie che considero più importanti, visto che attualmente è un'idea impraticabile ben venga l'iniziativa di Storace che comunque porterà voti alla coalizione su temi "identitari". Per quello che riguarda Capezzone certamente non è di destra nè penso voglia diventarlo, però dal punto di vista economico ha fatto delle proposte interessanti,che tra l'altro sono osteggiate dalla sinistra, certo è vero che AN dovrebbe chiarire meglio la sua prospettiva politica che mi sembra attualmente poco chiara.