martedì 6 aprile 2010

a sinistra non hanno letto Sun Tzu

…e Berlusconi nemmeno, però lui è nato vincente e ne ha meno bisogno, “conosci te stesso e il tuo nemico” ammoniva il maestro Sun; Berlusconi almeno le proprie truppe un po’ dimostra di conoscerle e di saperci parlare. I dirigenti della sinistra dimostrano di non conoscere né i propri né soprattutto gli “altri”. Partono da una posizione di svantaggio per cui dovrebbero cercare di conquistare qualche voto o perlomeno convincere qualche elettore di centrodestra a starsene a casa. Invece si affidano agli schemi triti e ritriti dei generali Santoro e Scalfari che hanno come unico risultato quello di suscitare l’effetto opposto, quello di convincere che il meno peggio è ancora e sempre Silvio. Certo a sinistra c’è anche altro, peccato che si lasci oscurare e guidare da questi che dettano una linea basata sulla creazione di nemici pubblici. Accusano la Lega Nord di parlare alla pancia della gente, di fomentare l’odio sul diverso e poi si comportano esattamente nello stesso modo, l’unico sentimento che cercano di suscitare è il rancore verso una categoria che loro dipingono come sub-umana: l’elettore di centrodestra, cioè una massa di individui bifolchi e plagiati dalla televisione, complici di tutti i mali perpetrati nel nostro paese. Ma come si fa a guadagnare voti insultando quelli che dovresti convincere e piagnucolando che la colpa non è loro se non vengono capiti? Magari alle pareti hanno il Quarto Stato di Pelizza da Volpedo, però gli analfabeti andavano bene quando si poteva riempire loro la testa di teorie bislacche sul plusvalore, oggi, secondo loro, per votare bisogna aver letto molti libri (soprattutto quelli scritti dai Pubblici Ministeri mancati, datisi al giornalismo di inchiesta a senso unico), perché altrimenti si viene raggirati dai Minzolini di turno. Come spesso accade, la realtà, che è sempre più complessa di come viene dipinta, arriva puntuale a smontare i teoremi banali che ci propinano instancabilmente: ecco che due dei migliori di centrodestra, cioè Castelli e Brunetta, perdono nelle elezioni comunali, là dove nelle regionali il centrodestra ha avuto risultati lusinghieri. Come mai le televisioni in questo caso non hanno fatto effetto? Tutti conoscono Brunetta, uno dei più presenti sullo schermo, nessuno sa che faccia abbia il suo sfidante, eppure la sinistra ha vinto (miracolo!). Allora esistono elettori di PDL e Lega che pensano prima di votare! (intendiamoci magari hanno fatto male, sicuramente hanno pesato vicende locali che non conosco a fondo e sulle quali non mi posso esprimere, ma comunque meglio votare “sbagliato” dando un segnale consapevole che votare giusto con il paraocchi). Certo moltissimi elettori del PD condividono appieno la linea IDV, però ad un certo punto dovrebbero anche prendere atto che è una linea perdente, il PD nel 2008 è riuscito a cannibalizzare i voti degli altri partiti di sinistra e se fosse andato da solo ne avrebbe risucchiato anche molti all’IDV, perché chi vota per mero antiberlusconismo sacrifica tutto pur di contrastare il demonio Silvio! Il PD non ha perseverato e sta tornando alla politica delle alleanze infinite che ne logorano le forze ed accentuano la dispersione. Qualcuno dei miei sparuti lettori si chiederà forse perché mi preoccupo tanto, anche perché se a sinistra non l’hanno capita dal 1994 ad oggi è chiaro che non ci arriveranno mai. La risposta è semplice: perché si migliora confrontandosi (o collaborando) con i migliori. Questo avviene in tutti i campi della vita e la politica non fa eccezione, vincendo sempre contro nessuno, il PDL si adagia sempre più nelle proprie tristi lotte intestine, tanto a vincere ci pensa Berlusconi.
Le elezioni regionali vivono di logiche proprie, quindi non necessariamente si possono trarre conclusioni valide anche per elezioni politiche nazionali. Sicuramente però c’è una considerazione generale di cui per ora nel PDL non si discute: è la legge elettorale del Senato. Per avere la maggioranza al Senato, nel 2008 il centrodestra ha dovuto stravincere nel computo totale dei voti. E’ chiaro, anche alla luce di queste amministrative 2010, che vincere a livello nazionale con un buon margine non è sufficiente per avere la maggioranza. Chi ha tempo non aspetti tempo. Non l’ha scritto Sun Tzu ma ho l’impressione che concorderebbe.

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