venerdì 28 ottobre 2011

Otel Bruni di Valerio Massimo Manfredi

In un commento al post dedicato a Valerio Massimo Manfredi mi era stato consigliato Otel Bruni e in questo inizio autunno ho dato retta al consiglio, devo dire che è stato un buon consiglio. Trovo che sia un romanzo diverso dagli altri scritti da Manfredi, non soltanto per l’ambientazione contemporanea, ma soprattutto per le atmosfere. L’autore in effetti, pur essendo famoso per i romanzi storici, spesso intreccia trame tra passato e presente, come ad esempio ne “Il faraone delle sabbie”, però non è quello che lo caratterizza e l’ho sempre trovato più coinvolgente e interessante quando l’azione si sposta nell’antichità. Invece in Otel Bruni dimostra uno stile che ho apprezzato molto e che risulta particolarmente azzeccato nel contesto delle vicende narrate. E’ la storia di una famiglia contadina emiliana durante la prima metà del secolo appena finito, le vicende dei vari componenti procedono parallelamente, intrecciando vita comune con i grandi sconvolgimenti del periodo. Infatti gli eventi drammatici dell’epoca toccano da vicino i la famiglia. L’autore mi è sembrato estremamente attento a misurare le parole, quasi a pesarle una per una, per rendere con chiarezza il proprio pensiero sui temi delicati che di volta in volta si affacciano nella trama: guerra, fascismo, resistenza. Da quello che capisco i personaggi del romanzo sono realmente esistiti, a partire dal capostipite, che dovrebbe essere il bisnonno dell’autore e anche questo deve aver contribuito a quel tocco di delicatezza in più presente in questo libro, rispetto agli altri dove i sentimenti e le emozioni dominanti sono altri.

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