Tra tutte le
polemiche buttate in pasto all’opinione pubblica per distrarre, rimbambire e
distogliere, quella sull’acquisto dei nuovi cacciabombardieri F35 è una delle
più assurde e nello stesso tempo delle più durature.
La tesi
portata avanti da politici in cerca di facile popolarità è che questi caccia
costano troppo e sono una spesa inutile. Quando sentite questa tesi sappiate
che il politico di turno o non sa di cosa parla o vi sta prendendo in giro.
Intanto perché gli F35 sono già stati tagliati: infatti ne sono stati
cancellati 41, per cui dei 131 previsti ne restano solo 90.
Ma vediamo i
fatti che spiegano l’assurdità della polemica:
1- Per la difesa l’Italia spende circa
l’1% del proprio PIL, valore tra i più bassi al mondo. (nel 2011 questo valore
corrispondeva a 14 miliardi di euro, su un totale di spesa pubblica di oltre
700 miliardi). Alcune fonti indicano 19 miliardi, perché includono anche i
Carabinieri, che sono una forza armata, ma, com’è noto, prevalentemente usata
per la sicurezza interna. Ci sono poi alcuni fondi del Ministero dell’Economia
destinati a specifici programmi di acquisizione e per le missioni all’estero,
in tutto altri 3 miliardi.I valori di cui sopra comprendono tutto: stipendi, spese di esercizio e
investimenti (sostanzialmente acquisizione di sistemi d’arma come appunto i
famigerati F35). E’ logico che arruolare un soldato serve solo se è ben
addestrato ed equipaggiato. Perché è inutile pagare qualcuno per fare il soldato se poi non gli dai le
attrezzature e non gli insegni ad usarle. E’ per questa ragione che gli
eserciti più avanzati hanno una suddivisione di spesa per cui l’ammontare degli
stipendi è circa la metà del costo totale della difesa. Nel caso italiano
invece il monte stipendi supera il 70%!. Quindi, al di là degli spechi sicuramente
presenti anche nelle Forze Armate, è evidente che la spesa è sbilanciata verso
il personale ed è quindi lì che bisogna intervenire se si vuole razionalizzare
e non spendere a casaccio. Infatti il ministro Di Paola, unico di tutto il
Governo Monti a meritare il posto che occupa, si è mosso in quella direzione. E’
come se avessimo 2 pullman e 20 autisti a bilancio e qualcuno venisse fuori
dicendo che bisogna tagliare i pullman. Come lo giudichereste?
Quanto detto sopra sarebbe già
sufficiente a liquidare la questione, ma approfondiamo ulteriormente la cosa.
Vediamo nel merito perché vengono acquistati gli F35. L’Aeronautica Militare e
l’Aviazione Navale hanno una serie di velivoli obsoleti che vanno sostituiti:
Tornado, AMX, Harrier, sono tutti a fine del ciclo operativo. Quindi: o
rimaniamo senza aerei capaci di attaccare al suolo, oppure compriamo
qualcos’altro. Acquistare un unico modello è già di per sé un risparmio ed una
scelta logica in quanto si ha un’unica catena logistica, di ricambi…. E
ovviamente (viste le qualità) il numero degli F35 previsti è molto inferiore a
quello degli aerei che verranno sostituiti.
Restiamo sulla questione soldi:
certamente l’F35 è molto caro, però per impressionare vengono sparate cifre che
comprendono tutto il programma trentennale di acquisizione e talvolta anche i
costi di manutenzione! E’ come se a uno che guadagna 800 euro al mese si
rinfacciasse di costare 1 milione di euro: sì in 100 anni!
Grottesco sentir dire “tengo ai posti
di lavoro e rinuncio ai cacciabombardieri”. Guardate che sono fatti da operai,
anche italiani e io, francamente, preferirei salvaguardare dei posti lavoro che
richiedono competenze di altissimo livello tecnologico e taglierei invece i
portaborse di quelli che dormono in Parlamento. Però è una questione di gusti,
evidentemente questi politici ritengono più utile per il futuro del paese
mantenere i portaborse invece degli operai dell’’Alenia. Con la stessa logica
lasciamo la Marina Militare senza prima linea, rinunciamo alle FREMM, che
costano anche quelle un botto e agli operai di Fincantieri diciamo: “scusate
dobbiamo dare il buon esempio al mondo
trovatevi un altro lavoro”…mah…
Ultima considerazione sul risparmio e
i costi: l’Italia ha una portaerei nuova di zecca, sulla quale gli aerei
possono atterrare solo verticalmente e l’unico aereo nuovo in grado di farlo è
l’F35 (la versione B). Non ne esistono altri. Ovviamente l’alternativa era fare
una portaerei, con catapulte e ganci di arresto, che si poteva combinare con
altri aerei già esistenti e meno cari dell’F35, ma questa combinazione sarebbe
risultata complessivamente più cara di quella scelta! Perché quel tipo di
portaerei sono più grosse e costose (e anche sproporzionate per le nostre forze
armate) della Cavour.
Mi sono fermato
alle considerazioni economiche, perché sono quelle tirate in ballo dai
politici. Se parliamo di questioni tecniche, ovviamente è diverso. Tutti i
progetti fortemente innovativi hanno un grande margine di rischio, le prestazioni
promesse potrebbero non essere conseguite, ci sono molti problemi di sviluppo.
In questo senso la decisione è discutibile, anche se personalmente la trovo
comunque condivisibile: meglio spendere qualcosa in più in un progetto nuovo,
per fare qualcosa di nettamente superiore, che prendere un aereo più vecchio (il Rafale, l’Eurofighter
riadattato, l’F18 o addirittura il Saab) che costa meno, ma che comunque non
viene certo regalato. In ogni caso chi propone di rinunciare all’F35, per
essere credibile, dovrebbe far sapere cosa propone in alternativa.
Detto tutto
questo, se l’intento è tagliare gli “sprechi” annidati nella spesa pubblica,
ben vengano, purché la cosa valga per tutti. Se tagliamo del 15% la spesa per
investimenti delle Forze Armate, dovremmo fare altrettanto su tutte le voci
presenti nel bilancio dello Stato.
Se invece il
motivo è che le Forze Armate non servono, allora abbiate il coraggio di
chiederne l’abolizione totale, perché rinunciare solo alla componente aerea è del
tutto insensato.