giovedì 24 gennaio 2013

L'assurda polemica sui caccia F35


Tra tutte le polemiche buttate in pasto all’opinione pubblica per distrarre, rimbambire e distogliere, quella sull’acquisto dei nuovi cacciabombardieri F35 è una delle più assurde e nello stesso tempo delle più durature.
La tesi portata avanti da politici in cerca di facile popolarità è che questi caccia costano troppo e sono una spesa inutile. Quando sentite questa tesi sappiate che il politico di turno o non sa di cosa parla o vi sta prendendo in giro. Intanto perché gli F35 sono già stati tagliati: infatti ne sono stati cancellati 41, per cui dei 131 previsti ne restano solo 90.

Ma vediamo i fatti che spiegano l’assurdità della polemica:

1-      Per la difesa l’Italia spende circa l’1% del proprio PIL, valore tra i più bassi al mondo. (nel 2011 questo valore corrispondeva a 14 miliardi di euro, su un totale di spesa pubblica di oltre 700 miliardi). Alcune fonti indicano 19 miliardi, perché includono anche i Carabinieri, che sono una forza armata, ma, com’è noto, prevalentemente usata per la sicurezza interna. Ci sono poi alcuni fondi del Ministero dell’Economia destinati a specifici programmi di acquisizione e per le missioni all’estero, in tutto altri 3 miliardi.I valori di cui sopra comprendono tutto: stipendi, spese di esercizio e investimenti (sostanzialmente acquisizione di sistemi d’arma come appunto i famigerati F35). E’ logico che arruolare un soldato serve solo se è ben addestrato ed equipaggiato. Perché è inutile pagare qualcuno per  fare il soldato se poi non gli dai le attrezzature e non gli insegni ad usarle. E’ per questa ragione che gli eserciti più avanzati hanno una suddivisione di spesa per cui l’ammontare degli stipendi è circa la metà del costo totale della difesa. Nel caso italiano invece il monte stipendi supera il 70%!. Quindi, al di là degli spechi sicuramente presenti anche nelle Forze Armate, è evidente che la spesa è sbilanciata verso il personale ed è quindi lì che bisogna intervenire se si vuole razionalizzare e non spendere a casaccio. Infatti il ministro Di Paola, unico di tutto il Governo Monti a meritare il posto che occupa, si è mosso in quella direzione. E’ come se avessimo 2 pullman e 20 autisti a bilancio e qualcuno venisse fuori dicendo che bisogna tagliare i pullman. Come lo giudichereste?

       Quanto detto sopra sarebbe già sufficiente a liquidare la questione, ma approfondiamo ulteriormente la cosa. Vediamo nel merito perché vengono acquistati gli F35. L’Aeronautica Militare e l’Aviazione Navale hanno una serie di velivoli obsoleti che vanno sostituiti: Tornado, AMX, Harrier, sono tutti a fine del ciclo operativo. Quindi: o rimaniamo senza aerei capaci di attaccare al suolo, oppure compriamo qualcos’altro. Acquistare un unico modello è già di per sé un risparmio ed una scelta logica in quanto si ha un’unica catena logistica, di ricambi…. E ovviamente (viste le qualità) il numero degli F35 previsti è molto inferiore a quello degli aerei che verranno sostituiti.

       Restiamo sulla questione soldi: certamente l’F35 è molto caro, però per impressionare vengono sparate cifre che comprendono tutto il programma trentennale di acquisizione e talvolta anche i costi di manutenzione! E’ come se a uno che guadagna 800 euro al mese si rinfacciasse di costare 1 milione di euro: sì in 100 anni!

       Grottesco sentir dire “tengo ai posti di lavoro e rinuncio ai cacciabombardieri”. Guardate che sono fatti da operai, anche italiani e io, francamente, preferirei salvaguardare dei posti lavoro che richiedono competenze di altissimo livello tecnologico e taglierei invece i portaborse di quelli che dormono in Parlamento. Però è una questione di gusti, evidentemente questi politici ritengono più utile per il futuro del paese mantenere i portaborse invece degli operai dell’’Alenia. Con la stessa logica lasciamo la Marina Militare senza prima linea, rinunciamo alle FREMM, che costano anche quelle un botto e agli operai di Fincantieri diciamo: “scusate dobbiamo dare il buon esempio al mondo  trovatevi un altro lavoro”…mah…


        Ultima considerazione sul risparmio e i costi: l’Italia ha una portaerei nuova di zecca, sulla quale gli aerei possono atterrare solo verticalmente e l’unico aereo nuovo in grado di farlo è l’F35 (la versione B). Non ne esistono altri. Ovviamente l’alternativa era fare una portaerei, con catapulte e ganci di arresto, che si poteva combinare con altri aerei già esistenti e meno cari dell’F35, ma questa combinazione sarebbe risultata complessivamente più cara di quella scelta! Perché quel tipo di portaerei sono più grosse e costose (e anche sproporzionate per le nostre forze armate) della Cavour.

Mi sono fermato alle considerazioni economiche, perché sono quelle tirate in ballo dai politici. Se parliamo di questioni tecniche, ovviamente è diverso. Tutti i progetti fortemente innovativi hanno un grande margine di rischio, le prestazioni promesse potrebbero non essere conseguite, ci sono molti problemi di sviluppo. In questo senso la decisione è discutibile, anche se personalmente la trovo comunque condivisibile: meglio spendere qualcosa in più in un progetto nuovo, per fare qualcosa di nettamente superiore, che prendere  un aereo più vecchio (il Rafale, l’Eurofighter riadattato, l’F18 o addirittura il Saab) che costa meno, ma che comunque non viene certo regalato. In ogni caso chi propone di rinunciare all’F35, per essere credibile, dovrebbe far sapere cosa propone in alternativa.

Detto tutto questo, se l’intento è tagliare gli “sprechi” annidati nella spesa pubblica, ben vengano, purché la cosa valga per tutti. Se tagliamo del 15% la spesa per investimenti delle Forze Armate, dovremmo fare altrettanto su tutte le voci presenti nel bilancio dello Stato.


Se invece il motivo è che le Forze Armate non servono, allora abbiate il coraggio di chiederne l’abolizione totale, perché rinunciare solo alla componente aerea è del tutto insensato.

6 commenti:

Luca P ha detto...

Hai fatto un'ottima analisi della situazione Lightning, condivido quasi tutto ciò che dici.
Ci stanno sprechi incredibili in Italia e si focalizza l'attenzione sulla Difesa.
Ma, se parliamo di Difesa, non mi torna questa frase: "o rimaniamo senza aerei capaci di attaccare al suolo, oppure compriamo qualcos’altro"
Mi spieghi perchè dovremo avere la necessità di comprare aerei da attacco al suolo? Per continuare a partecipare a guerre non nostre che non solo non ci portano benefici, ma soltanto l'odio dei popoli che andiamo a bombardare?
L'Italia dovrebbe puntare sulla capacità di difesa, nient'altro! E i vecchi aerei da difesa (i 104) li abbiamo finalmente sostituiti dopo 40 anni (!!!) di onorato servizio prima con un leasing di F-16 e definitivamente con l'Eurofighter, il meglio della tecnologia aeronautica, di cui siamo padri e produttori.. Ora, ci sta che si partecipa allo sviluppo e alla costruzione di una nuova macchina multiruolo, ma perchè non limitarci alla produzione, magari comprarne una ventina per riempire la Cavour e avere un avamposto difensivo in giro per le nostre acque, e basta?
Considera che siamo il terzo finanziatore del progetto F-35, nato dieci anni fa, e ancora nessun pilota italiano (ne operativo in AMI, ne collaudatore) ci ha messo il sedere sul sedile, se non nel simulatore.
E poi, con Lockheed ci abbiamo già avuto a che fare negli anni '70, se conosci un po' di storia...

Freeman ha detto...

Grazie del commento Luca. Circa il discorso dell’attacco al suolo, penso che qualunque arma può essere usata sia in modo difensivo, sia offensivo a prescindere dalle sue caratteristiche tecniche. Quindi anche in un’ottica prettamente difensiva può servire un bombardiere. Ad esempio la Svizzera non impiega da secoli le sue Forze Armate all’estero eppure è dotata di aerei con tali capacità. Comunque la frase era riferita al fatto che chiederne la cancellazione, senza un discorso globale su quanto devono costare e cosa devono fare i nostri soldati ha poco senso.
Il concetto fondamentale è che prima si decide quanto destinare agli investimenti della Difesa, dopo sulla base di tale cifra (piccola o grande che sia) i vertici delle Forze Armate richiedono i mezzi idonei, per adempiere ai compiti loro assegnati dalla politica. A quel punto la richiesta può essere criticata sotto un profilo di opportunità costo-beneficio, quindi uno può dire: invece di 10 F35 è meglio comprare 20 Gripen o rinnovare il leasing degli F16, ma dire gli F35 no perché costano troppo non ha senso. Oppure uno può dire: tagliamo 3 miliardi alla Difesa e si arrangino, ma può darsi benissimo che la Difesa a quel punto decida di prendere lo stesso gli F35 rinunciando ad altro.
Ad oggi l’idea di restare fuori dal progetto, comprare solo quelli da imbarcare sulla portaerei e riadattare l’Eurofighter, effettivamente sembra migliore. Però per dare un giudizio definitivo aspettiamo di vedere se l’F35 una volta operativo manterrà le promesse di essere una macchina nettamente superiore alle altre esistenti.

Luca P ha detto...

Come avrai capito io sono d'accordissimo con te sul fatto che la Difesa è un elemento essenziale della nostra nazione e non si può risparmiare senza criterio.
Ciò che mi chiedo è a cosa ci serve un numero di aerei simile, quando per difenderci abbiamo già un centinaio di macchine ad alta tecnologia. E gli EFA svolgono già il loro ruolo di difesa ottimamente, perchè riadattarli? A cosa poi? A portare bombe da sganciare per conto degli americani? O dei francesi? E cosa ci guadagniamo?
Poi tu dici di aspettare prima di giudicare...considera che il Lightning ha volato nel 2006, da allora non ha fatto altro che tirare fuori difetti, e sistemare questi difetti ha fatto lievitare il prezzo fino a raggiungere quasi il doppio delle prime previsioni.
Abbandonare il progetto come ha fatto il Canada non sarebbe una mossa intelligente, in quanto siamo il 3° finanziatore, ma continuare a sostenere che ci servono un altro centinaio di aerei multiruolo mi sembra un'idiozia.
Non vorrei che si finisse come negli anni '70 con l'Hercules, e che, come in quegli anni, a pagare non ci sarà nessuno se non noi Italiani.

Anonimo ha detto...

che sia sia ridotto il numero degli aerrei ordinati va bene. che se ne prendano 90 non va per niente bene. mai crisi ha creato cosi tanti problemi sociali..queste commesse sono un grosso affare per pochi a danni di tutti gli altri.
cosi mentre le scuole cadono pezzi, si pensa a tagliare ancora le pensioni, le cure spesso non sono più garantite, si tolgono servizi essenziali...buttiamo miliardi per 90 aerei militari da oltre 200milioni di euro l'uno. per garantire la pace in culo al mondo (che spesso e guerra) facciamo fare la fame agli italiani più poveri..VERGOGNA.

Freeman ha detto...

Ho spiegato perché si può essere contrari all’acquisto, ma l’argomentazione di “buttare” i soldi è alquanto debole. E’ preferibile leggere per intero l’articolo prima di commentare, così la discussione è più costruttiva. Il fatto è che spendiamo meno degli altri per la difesa e che i famigerati f35 ancora non li abbiamo pagati, eppure gli Italiani più poveri fanno la fame: tutto ciò dovrebbe suggerire che la correlazione tra i due fenomeni è piuttosto bassa… perché di solito l’effetto segue temporalmente la causa. L’anonimo commentatore dovrebbe spiegare perché mette in relazione le due cose e come mai in questo caso, la povertà è causata da qualcosa che deve ancora accadere. Anche la convinzione (o profezia) che nei prossimi 40 anni non avremo mai bisogno della Forze Armate (o della loro deterrenza) la prendo come un auspicio, ma personalmente preferirei non rischiare di vedere se è giusta: molti paesi considerati assolutamente stabili nel giro di poco tempo si sono trovati nel caos, molto spesso a causa di pressioni esterne….

WD! ha detto...

Sono d'accordo con l'articolo. Purtroppo l'enorme spreco di posti di lavoro inutili costruito attorno alla burocrazia non vien mai menzionato. Eppure quelli sono soldi letteralmente buttati in quanto non producono nulla e non ci fanno crescere: servono solo a mantenere vivo un apparato istituzionale fonte di voti e potere. L'apparato industriale è quello che ci da da mangiare, e prima con la globalizzazione lo abbiamo azzoppato per regalarlo ai cinesi, ora vogliamo anche tagliare le produzioni di nicchia (il settore militare è uno di questi) che sono le uniche che riusciamo ancora a fare e poi la gente scende in piazza a lamentarsi della crisi: la crisi è dovuta a questo modo di agire! Stiamo buttando in vacca un sistema che era il primo al mondo: i cinesi esultano ogni volta che riescono a strappare una commessa all'Occidente e noi invece continuiamo a rinunciarvi per andare a fare cosa? Mestieri inutili finanziati dallo Stato? Di questo passo quando il sistema industriale sarà affossato completamente e non avremo nemmeno i soldi per la difesa la gente scoprirà che benessere e libertà (anche dalla guerra) non sono affatto scontate: allora asili nido, scuole ecc. non saranno più necessari. la cosa che mi fa più rabbia e che il prezzo non lo pagheranno questi ipocriti come si meriterebbero, ma i loro figli.