venerdì 10 giugno 2011

Referendum. Perchè in questo caso non votare è una buona scelta.

A dispetto del fatto che i promotori lamentano di non avere abbastanza spazio, la campagna per il sì ci raggiunge in ogni dove invadendo spazi non politici: dai programmi sportivi, alle riviste di cinema, dai luoghi pubblici trasformati in bacheche elettorali, al bar sottocasa. Forse ce la faranno, il Paese è sensibile agli argomenti usati ed il clima è loro favorevole, nonostante ciò non mi hanno convinto.
Proprio la debolezza delle argomentazioni è la ragione principale della mia astensione.
Intanto l’astensione è una scelta legittima: non votare è una delle libertà conquistate a caro prezzo nel nostro Paese, esattamente come le altre. Infatti molti di quelli che si appellano in questi giorni al presunto dovere civico del voto, quando c’erano dei referendum sgraditi sono ricorsi senza rimorsi all’astensionismo.
C’è poi un’altra ragione: credo che per il Paese e i suoi cittadini la vittoria del sì sarebbe un danno e quindi in coscienza devo fare tutto ciò che la legge mi consente per oppormi e sommare il mio non voto all’astensionismo fisiologico è una di queste facoltà. Anche il politico più attento alla volontà popolare, se in coscienza ritiene di fare una cosa utile al proprio Paese ha il dovere di andare contro l’opinione della maggioranza, magari della stessa che lo ha eletto.
Veniamo ai quesiti:
L’ACQUA: tralascio il fatto che non è vero che viene privatizzata, mi concentro solo sul fatto che non sarebbe una merce e che sarebbe di tutti, come sostengono i mentori dell’acqua pubblica? Certo potrebbero facilmente dimostrarlo, facendo così: a titolo gratuito, con fondi propri e tanto volontariato costruiscono una diga con annesso impianto di potabilizzazione, poi fanno un tubo lungo lungo che arriva a casa mia e dal quale sgorga l’acqua. A quel punto hanno dimostrato che non è una merce. Se invece tutte queste attività hanno dei costi e bisogna retribuire le persone che le svolgono, allora l’acqua che cade dal cielo è di tutti ma quella che ci arriva comodamente in casa è un servizio che qualcuno in un modo o nell’altro paga. Peraltro di solito, per non sprecare risorse, è buona norma far pagare chi usa.
La diatriba stessa pubblico-privato è inutile: quello di cui stiamo parlando è per forza di cose un monopolio, che viene esercitato in base ai parametri di una concessione. Quindi il prezzo e la qualità dipenderanno da come è stata scritta la concessione. Gli esempi sui fallimenti delle privatizzazioni già avvenute sono quindi fuori luogo: rimettere in mano la gestione a quel Comune che non ha saputo redigere nemmeno la concessione, non mi sembra che ragionevolmente possa portare grossi benefici. Alla fine si può preferire una gestione privata per un semplice, logico e matematico motivo: se l’Ente Pubblico gestisce il servizio, controllore e controllato sono la stessa persona. Se ci sono due soggetti: privato che esercita e pubblico che sorveglia è sufficiente che almeno uno dei due sia composto da persone capaci e oneste per far funzionare la cosa. In ogni caso quello che viene millantato per pubblico è quasi sempre partitico, cosa un po’ diversa, e comunque andrà il referendum i partiti politici non molleranno la presa da questo ricco business.
NUCLEARE: c’è una ragione importante per non fare centrali nucleari e cioè il fatto che comporterebbe milioni di ore perse in manifestazioni, cortei, discussioni, appelli. Tutto tempo che potrebbe essere meglio impiegato in altre attività come l’elioterapia, lo stretching o la coltivazione dei pomodorini. Quindi dovrei andare a votare sì. Però mi sono detto: metti che venga in qualche città italiana un terremoto devastante seguito da maremoto, morirebbero tutti, ma se fanno le centrali almeno quelli che ci lavorano sopravviverebbero e siccome non voglio avere questi morti sulla coscienza mi asterrò anche su questo.
IMPEDIMENTO: non so se sia legittimo o meno. So che per gli Italiani in ogni caso non cambia proprio nulla e soprattutto so che bisognerebbe iniziare a discutere e votare sulle cose che riguardano la vita di noi cittadini. Capisco che qualcuno abbia bisogno psicologicamente di essere ossessionato da qualcosa e Berlusconi si presta bene a tal scopo. Però francamente tutti questi anni di mobilitazioni incentrate su di lui sono serviti solo a non affrontare i problemi ed a creare odio e divisioni.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Analisi molto precisa ed ampiamente condivisibile.
Nota a margine: grazie del link - prontamente ricambiato sul mio blogghettino (^_^)

Anonimo ha detto...

Nota a margine 2: dopo 12 ore di lavoro mai mettersi ad aggiornare i link - si rischiano cantonate atroci come questa. Porta pazienza, quando lavori 50 ore alla settimana capitano anche cose peggiori...

Freeman ha detto...

tranquillo... ma ogni tanto torna a fare visita (quando avrai tempo!)