venerdì 22 luglio 2011

Abbiamo salvato la Grecia. Noi chi?

La Grecia non può pagare i suoi debiti e bisogna decidere chi deve pagare, perché non so se è chiaro a tutti ma alla fine qualcuno paga, sempre e comunque, volente o nolente.

Allora vediamo:
- se pagano quelli che hanno investito nei titoli greci lo chiamano FALLIMENTO,
- se invece paghiamo noi poveri cristi di contribuenti europei lo chiamano SALVATAGGIO.

Curioso fenomeno di pregiudizio antipopolare. Mi ricorda un po’ quando i politici sperperano i soldi dei contribuenti ampliando il peso dello Stato a dismisura e la crisi che ne consegue la chiamano crisi del mercato. Quale mercato? Quale capitalismo? Qui siamo al capolinea del dirigismo ma torniamo alla cronaca fresca di giornata.
I titoli trionfalistici che sprizzano ottimismo sul salvataggio greco evitano di dire che non è stato lanciato un salvagente, ma che stanno buttando dei soldi. I nostri. Mi si potrebbe obiettare: ma i poveri greci se pagano il 20% di interessi non ce la faranno mai. Quindi siccome nessuno è disposto a rischiare i propri soldi, allora prendono i nostri soldi (ma più che altro i soldi dei tedeschi…) e ci obbligano a prestarli ad un più abbordabile 3,5%.... E’ sempre così: con i soldi degli altri siamo tutti molto buoni, generosi e solidali. Soprattutto se si perseguono grandi disegni e alti fini, che anche in questo caso non mancano: con la Grecia salviamo l’Euro e addirittura l’Europa. Per la cronaca specifichiamo che:

- se la Grecia fallisce non è obbligata a uscire dall’Euro

- se la Grecia esce dall’Euro, la moneta unica e l’Europa possono continuare come prima

- se anche tutti gli Stati dell’Eurozona falliscono questo non implica che si debba rinunciare alla moneta unica, la moneta unica esiste con gli Stati indebitati, può esistere (molto meglio) anche con gli Stati che azzerano il proprio debito

Per inciso: non faccio il tifo per i default, solo che se non si cambia il sistema finanziario e gli Stati non smettono di indebitarsi, il default (o l’inflazione) sono le uniche vie d’uscita e siccome non ho Titoli di Stato ma faccio la spesa, se proprio devo scegliere a livello personale mi conviene il default.
Comunque va bene, dico io, facciamo pure così come hanno deciso i capi di Stato dell’Eurozona, tanto ci siamo promessi che ora basta si volta pagina, basta deficit. Però queste cose le abbiamo già sentite tanti anni fa, i politici sottoscrissero un patto del genere e poi non lo hanno rispettato.

Inoltre non è per essere scettico a tutti i costi ma nel maggio 2010 i giornali titolavano: varato piano di salvataggio da 100 miliardi! Se dopo un anno siamo daccapo mi sembra la prova che questi piani non stanno funzionando molto, anche perché le cause della grande crisi finanziaria che stiamo vivendo sono ancora tutte al loro posto.

La volta scorsa ci ho visto giusto, stavolta spero di essere smentito e non mi lancio in facili previsioni. Piuttosto vorrei che qualche giornalista facesse una semplice domanda a Mario Draghi, prossimo presidente della Banca Centrale Europea: quando i politici verranno a chiederle di emettere euro per acquistare i Titoli di Stato europei che nessuno compra più, lei dottor Draghi risponderà sì o no?

1 commento:

Anonimo ha detto...

a me della grecia non interessa....l'importante è salvare i randagi. non ne fai più di articoli sui gatti?il tuo pubblico non approva?