domenica 22 aprile 2012

22 aprile 1970 Operazione Okean

Il 22 aprile 1970 in occasione del centenario della nascita di Lenin iniziò l’operazione Okean, che si concluderà il mese successivo.

L’operazione Okean fu la più grande esercitazione navale mai condotta dall’Unione Sovietica e la più grande mobilitazione di una marina militare dai tempi della Seconda Guerra Mondiale. Si svolse contemporaneamente nell’Atlantico, nel Baltico, nel Mediterraneo e nel Pacifico coinvolgendo oltre 200 navi, sottomarini e forze aeree partite dalle basi terrestri. Furono simulati attacchi a flotte nemiche, dispiegamento di forze, operazioni anti sommergibili, sbarchi.

L’URSS pur avendo ben cinque flotte ed essendo attivamente presente nei Caraibi e nell’Oceano Indiano, resterà sempre una potenza più orientata sulle forze terrestri e corazzate in particolare. La politica di espansione che vedeva nel Terzo Mondo il nuovo campo di confronto con gli USA imponeva però l’ampliamento delle capacità navali. Ma forse c’erano altre ragioni, come sempre le dimostrazioni di forza possono essere lette in molti modi: era diretta ad impressionare la NATO? O forse doveva rassicurare i nuovi alleati, oppure minacciare i vecchi. In Europa gli alleati del Patto di Varsavia non potevano sfuggire alla forza dell’Armata Rossa, tra l’altro eccetto la Bulgaria e la DDR erano tutti direttamente confinanti con l’URSS, mentre dove non vi era continuità territoriale le cose erano un po’ diverse e ci poteva essere la tentazione di avere una politica più autonoma.

Al contrario gli Stati Uniti, non avendo nemici ai confini terrestri, hanno sempre dato la priorità alle forze navali che dovevano difendere il paese, mantenere libere le rotte di comunicazione con gli alleati durante i conflitti mondiali e proiettarne la potenza.

Uno scontro convenzionale e nello stesso tempo asimmetrico: preponderanza di forze terrestri da una parte, navale dall’altra, che non vide mai la luce, bloccato dall’equilibrio del terrore atomico.

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