giovedì 12 aprile 2012

Corruzione, inchieste...bla, bla, bla: questo è il sistema

I migliori alleati dei corrotti spesso sono proprio quelli che si scandalizzano e poi lottano per non cambiare niente. Facciamo un semplice conto della serva: lo Stato spende circa 700 miliardi di euro all’anno, sono soldi sostanzialmente gestiti dai politici. Supponiamo di vivere in un paese estremamente virtuoso dove il 99% delle operazioni avviene onestamente, significa che ogni anno 7 miliardi vanno in tasca ai corrotti. 7 miliardi di euro!!! Una cifra comunque spaventosa e pensare che la realtà è certamente peggiore: secondo le stime della Corte dei Conti la cifra si aggira sui 60 miliardi. Sia come sia da questo si capiscono già alcune cose:

- Quello che è emerso dalle inchieste degli ultimi vent’anni è una piccolissima parte del fenomeno, praticamente ne beccano uno su mille se va bene. Quindi di cosa ci indigniamo? Non so quale sia il criterio con cui i magistrati beccano quell’uno su mille, oppure lo so e sorvolo, ma cambia poco: per come è concepito, il sistema produce corruzione. Piercamillo Davigo, uno dei magistrati del pool di Milano che fece Mani Pulite ha dichiarato che nelle regioni italiane dove non ci sono condanne per corruzione vuol dire che la corruzione è molto più diffusa! Infatti significa che il sistema è talmente condiviso a tutti i livelli da risultare chiuso alle inchieste, un funzionamento senza sbavature. E’ evidente, aggiungo io, che anche parte della magistratura è connivente e quindi possiamo fare tutte le leggi che vogliamo senza che le cose cambino.

- La spesa pubblica va ridotta, ma soprattutto va concepita in modo diverso, sono ripetitivo, ma il cuore dei problemi italiani è quello. La spesa dello Stato per la scuola è 80 miliardi? Bene quei soldi vanno dati agli studenti che li spenderanno per istruirsi. La scuola pubblica continua ad esistere, ma invece di mantenersi con i trasferimenti si mantiene con i buoni studio che incassa dagli studenti. Sono 80 miliardi immediatamente sottratti al gioco delle tangenti. Il funzionario onesto che non prende tangenti dai fornitori finalmente vedrà riconosciuti i suoi meriti, perché la sua scuola pagherà meno gli acquisti e avrà più soldi per erogare i propri servizi, pagare di più gli insegnanti e così via. Operando in questo modo su scuola e sanità una grossa fetta di corruzione verrebbe meno e si potrebbero concentrare i controlli sulle opere pubbliche.

Eppure nonostante tutta l’antipolitica che dilaga, spesso gli italiani scelgono di continuare ad aumentare il potere dei partiti. Io non sono contro lo Stato, ma lo Stato per essere forte, utile e autorevole e per assolvere la sua funzione fondamentale, che è quella di tutelare i diritti dei cittadini, non ha bisogno di depredare metà dei loro stipendi come avviene oggi.

1 commento:

Anonimo ha detto...

sono molto colpita ddal tuo scritto e per questo mi dimenticherò della bacicola...