La RAI è l’emblema di uno Stato che non è al servizio dei
cittadini, ma che ha l’unico scopo di depredarli in tutte le maniere possibili.
La RAI è da sempre uno dei feudi inattaccabili dei partiti dominanti e un luogo
dove piazzare clientele e servitori vari, meglio se con laute ricompense. La
RAI deriva da quell’EIAR che aveva come scopo principale la propaganda per il
regime fascista e siccome la Repubblica nata dalla Resistenza ha mantenuto
tutto quello che poteva fare comodo del vecchio regime, è ovvio che non si può
essere ospiti assidui in prima serata se non si dice qualcosa di gradito ai
potenti.
E’ necessario chiarire meglio alcuni aspetti della
Costituzione più bella del mondo, che non emergono abbastanza chiaramente nelle
dotte omelie dei telepredicatori.
Un aspetto interessante è che la Costituzione non prevede le
primarie. Io sono favorevole in linea di principio alle primarie, che nascono
nel sistema presidenziale americano. La nostra Costituzione non le prevede,
perché non prevede che i cittadini italiani possano eleggere il Governo.
Capisco i costituenti: c’era appena stato un referendum vinto per il rotto
della cuffia (e forse qualcosa meno…) per cui il rischio che gli italiani
votassero in modo sgradito metteva paura. Si scelse di dare vita ad una
democrazia il più possibile blindata dall’alto e quindi anche oggi i
fantomatici candidati premier sono una finzione: il Capo dello Stato può
nominare chi gli pare, anche uno che non si è presentato, anzi lo può fare
contemporaneamente Presidente del Consiglio e Senatore a Vita. Può persino
nominare uno come Monti che agli occhi di molti italiani ha un marchio
d’infamia indelebile, deve infatti la sua carriera nelle istituzioni europee al
demonio in persona, Silvio Berlusconi, che lo nominò Commissario Europeo nel
1995.
Sempre al demonio Berlusconi dobbiamo il fatto di poter
mettere addirittura il nome del candidato premier sul simbolo elettorale, anche
se, come chiarito è una finzione, questa innovazione è piaciuta molto a tutti i
partiti che l’hanno adottata con entusiasmo per diverso tempo, anche se forse
al prossimo giro qualche nome sparirà, forse per non sembrare troppo ripetitivi
con i nomi.
A molti non piace che ci si possa candidare in eterno, sia
per sedere in Parlamento, sia a governare, però è la Costituzione più bella del
mondo che lo prevede, mentre ad esempio quella americana pone il limite dei due
mandati presidenziali.
Ma le cose sulle quali gli italiani dovrebbero riflettere a
proposito della propria Costituzione sono tante, capire come mai i partiti
politici e i sindacati si sono sempre rifiutati di applicare la parte che li
riguarda, forse perché avrebbero dovuto stilare dei bilanci, spiegare come mai
si sono impossessati di migliaia di immobili del passato regime, che dovevano
essere restituiti agli italiani.
Si dovrebbe spiegare agli ultras delle procure che la
Costituzione più bella del mondo prevedeva l’immunità parlamentare.
Spiegare agli irriducibili avversari del clero cattolico che
la Costituzione riconosce le prerogative dello Stato Vaticano, che è nato, dall’accordo
con Mussolini del 1929.
Il problema è che un comico deve far ridere e finché fa le
battute sui lecca lecca e le ostriche pagati con i soldi pubblici, ci si
indigna, giustamente, ma si sorride, ma evidentemente non può dire che 4
miliardi di soldi pubblici vengono versati per salvare il Monte dei Paschi di
Siena, la banca dei suoi amici di sinistra, perché allora più che da ridere
verrebbe da piangere.
Nessun commento:
Posta un commento