giovedì 28 febbraio 2008

Con Veltroni nè ingenui, nè prevenuti

Da quando ha assunto la carica di segretario del Partito Democratico, Walter Veltroni ha lanciato messaggi di pace verso il centrodestra. Berlusconi non è più il demonio e tra i due partiti maggiori ci devono essere normali rapporti istituzionali, si combatte sulle idee e sui progetti ma si riconosce la legittimità dell’avversario ad esprimere le proprie posizioni.
E’ tutto oro quel che luccica?
Io credo che non si debba eccedere né in ingenuità, ma neanche in cinismo. Mi spiego: sarebbe da ingenui credere che uno furbo come Veltroni non agisca in base a calcoli opportunistici. Veltroni non ha esitato a prendere le distante dal governo Prodi perché ritiene che questo possa servirgli a recuperare voti; ha detto di non essere mai stato comunista pur essendo stato lungamente iscritto al Partito Comunista, quindi figuriamoci se non è in grado di cambiare atteggiamento nei confronti del PDL se la cosa gli tornasse utile.
Detto questo, però, non bisogna mai disdegnare le azioni che vanno nella giusta direzione.
Abbiamo vissuto in un paese dove la violenza politica della sinistra è stata lungamente praticata, giustificata e talvolta esaltata. Ancora oggi qualcuno cerca di impedire con la forza e le minacce a Giampaolo Pansa di parlare, quindi ben venga il nuovo atteggiamento del PD, perché l’odio ed il disprezzo fratricida ha fatto già troppi danni nel nostro paese.
Certo l’impressione è che gli ex-comunisti stiano cercando di inseguire il paese che va a destra piuttosto che esprimere opinioni autentiche e sincere; anche perché tutti i cambiamenti fatti non sono mai preceduti da una seria autocritica. Oggi hanno l’audacia di posizioni liberalsocialiste, eppure fino al 1991 si richiamavano ancora al marxismo, certo apparentemente il paese è cambiato, immaginatevi un partito che venti anni fa proponesse le cose che va propagandando oggi Veltroni, per non parlare di Ichino, Letta o Nicola Rossi. Persino la vecchia DC appare più a sinistra del PD di oggi.
Il paradosso dell’Italia è che tutti i partiti tendono ad appropriarsi delle idee più popolari, ma poi questo non si traduce mai in qualche cambiamento, quasi tutti sono federalisti, chiedono un rafforzamento dell’Esecutivo, tutti vogliono abbassare le tasse, punire i fannulloni, tagliare gli sprechi, persino castrare i pedofili, però, fino ad oggi, non si è visto nulla; per il futuro chissà.
Qualcuno sospetta che il momentaneo fair play sia il tentativo di preparare il terreno ad una grosse coalition all’italiana, altresì detta inciucio. Io credo che le cose non stiano esattamente così, penso che Berlusconi abbia deciso una cosa molto semplice: o disporrà di una solida maggioranza, oppure non si avventurerà, come ha fatto Prodi, a governare con un senatore in più. Se al Senato uscirà un pareggio assisteremo quindi ad un accordo per governare insieme. Qualcuno pensa che sia più facile fare riforme impegnative se sono condivise da ampie maggioranze. Io ne dubito, un accordo del genere sarebbe un ripiego ed un paese così difficile da riformare come l’Italia non credo possa trarre giovamento da tale soluzione, però nelle aule parlamentari i numeri dettano legge e sarà una soluzione semplicemente inevitabile, se il centrodestra non ribalta, rispetto al 2006 almeno un paio di regioni. Le grandi riforme negli USA, in Gran Bretagna, in Spagna, non sono derivate da un compromesso, ma dall’azione decisa di alcuni leader, Reagan, la Thatcher, Aznar. Dopo di loro sono venuti governi di sinistra che si sono trovati il lavoro fatto e si sono ben guardati dal tornare indietro. Dopo 14 anni di tentativi, di alti e bassi, di successi ed errori, adesso per Berlusconi è l’ultima occasione per ripercorrere la strada di quei modelli ai quali ha sempre detto di ispirarsi e per farlo ha scelto il tutto per tutto, o gli italiani decidono di dargli una maggioranza ampia, chiara e coesa oppure, parole sue, se la saranno cercata.

5 commenti:

*paraffo* ha detto...

Condivido, alla lettera, il contenuto di questo post. Intervengo solo per complimentarmi con te per la qualità del tuo blog, per informarti che ho appena inserito il tuo link sul neonato mio (http://elezionipolitiche2008confrontiamoci.blogspot.com/)
e per chiederti perchè non hai citato la fonte di quello splendido monologo recitato da Jack Nicholson, nei panni di un indimenticabile Colonnello dei Marines nel pregevole film "Codice d' onore". Non è un appunto, il mio, ma una semplice curiosità.

Complimenti ancora e a risentirci.

Freeman ha detto...

Grazie metterò anch'io il tuo link.
Il monologo volevo accompagnarlo con un breve commento solo che poi tutte le volte faccio altro, mi dedico ai post oppure aggiungo qualcosa nell'architettura e allora è rimasto da solo... ma a breve lo completerò con la citazione ed il mio giudizio.
ciao
a presto

Massimo ha detto...

E allora con decisione contro ogni ipotesi di inciucio. E' già una sconfitta se qualcuno ipotizza, come se fosse una cosa naturale, l'accordo nel dopo elezioni. E quando mai c'è stata maggioranza più ampia che negli anni 1976-1979 con tutti i sei partiti dell'arco costituzionale in maggioranza ? E cosa hanno combinato ? Proprio nulla, hanno spianato la strada a tangentopoli.

Freeman ha detto...

ero e resto contrario al governo delle larghe intese, però dopo le elezioni qualche segnale di distensione e di dialogo si può dare; in ogni caso da che mondo è mondo si dialoga meglio da una posizione di forza e 70 parlamentari in più potrebbero essere una discreta posizione di forza ;-)

Hadrianus ha detto...

Personalmente ritengo inevitabile ciò che viene comunemente chiamato "inciucio" non perchè ne sia entusiasta, ma perchè alla fine in Berlusconi prevarrà il "non dividere" gli italiani ed in Veltroni il "governare comunque e con chiunque", nulla di male se ciò darà modo all'asfittica economia italiana di riprendersi.
In generale sono contrario a questo tipo di politica, ma in Italia è decisamente tutto dverso rispetto al altri paesi che voi avete citato.
Veltroni si sta barcamenando, che altro potrebbe fare oggi, ha la palla al piede di Prodi, non sa se essere laico o cattolico, non decide nulla, mi sembra un democristiano di sinistra dei miei anni giovanili (ne ho 50)....
Ciao a tutti.

Hadrianus

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