lunedì 11 luglio 2011

Attacchi speculativi, manovre urgenti e Televideo che casca


Televideo casca sull’argomento più importante della giornata: la trattativa tra Obama e la Camera sul debito americano. Secondo la RAI il piano di tagli alla spesa pubblica è di 4 milioni di dollari in 10 anni! In realtà i tagli richiesti dai Repubblicani a Obama sono 4.000 miliardi di dollari… una piccola differenza. Questo confronto tra presidenza e congresso è di capitale importanza per il futuro benessere degli USA e con loro di tutto il mondo libero. Per legge il debito pubblico americano non può superare i 14.300 miliardi di dollari, ormai la cifra è stata raggiunta e Obama chiede di alzare il tetto per evitare il default, ma nelle ultime elezioni molti deputati Repubblicani sono stati eletti con la missione precisa di fermare la spesa pubblica e tengono duro nonostante le pressioni dei media, della FED e di tutti quelli che non hanno ancora capito i danni che produce il debito pubblico.
Notare la differenza: gli elettori repubblicani si sono mobilitati (anche contro i vertici del proprio partito) dando vita al fenomeno dei Tea Party mandando in Parlamento dei rappresentanti intransigenti contro le tasse e la spesa pubblica, in Europa quando si spende nessuno protesta salvo poi inscenare manifestazioni di indignados quando arriva il conto da pagare. In questi decenni il peso dello Stato sulle economie sviluppate è cresciuto costantemente e parimenti sono cresciuti i debiti, sono state spese (quasi sempre sprecate…) le risorse di più generazioni, ma se la battaglia in corso negli USA vedrà prevalere chi si oppone ai deficit infiniti c’è speranza che si possa invertire il trend anche da noi.
Intanto al di qua dell’Atlantico si parla di attacchi speculativi all’Italia, all’Euro, all’Europa, borse che crollano, spread che schizzano. Ma siamo solo all’inizio di una presa di coscienza collettiva: i titoli di Stato non sono sicuri! Non quando rappresentano una montagna di insolvenze, la Grecia è fallita, l’Irlanda è fallita, il Portogallo è fallito, Spagna, Italia, Francia sono fallite o quasi. In Italia la discussione si incrocia con una deludente manovra presentata da Tremonti per raggiungere il pareggio di bilancio nel… 2014, improvvisamente però la manovra è diventata urgente da approvare subito per raggiungere il pareggio… adesso. Ma la manovra era urgente già tre anni fa, anzi era urgente 20 anni fa, scusate ci siamo beatamente addormentati in mezzo a dei binari e adesso il treno ci sta venendo addosso, non era meglio spostarsi prima? Bisognava proprio aspettare l’ultimo istante? E siamo sicuri che la manovra basterà per raggiungere il pareggio? La manovra prevede inasprimenti fiscali che debiliteranno ancora di più un’economia moribonda, nulla consente di pensare che in Italia aumentare le tasse possa far aumentare il gettito fiscale. Ma di cosa ci preoccupiamo in fondo se con 4 milioni di dollari in 10 anni si risolvono le cose negli Stati Uniti d’America in Italia basteranno un po’ di spiccioli….

2 commenti:

minnanon ha detto...

intanto negli Stati Uniti le cose stanno precipitando e loro, con la tipica ipocrisia anglosassone nascondono la polvere sotto al tappeto
http://www.corriere.it/esteri/11_luglio_13/minnesota-stato-fallito_a3f083f8-ad6e-11e0-83b2-951b61194bdf.shtml
non lo chiamano default, capisci, lo chiamano shutdown, così non compare se si cercano notizie su google con la chiave default!
Ecco alcune conseguenze di uno "shutdown":
http://www3.lastampa.it/esteri/sezioni/articolo/lstp/411553/
Però non lo chiamano default.
A me sembra tanto che gli attacchi speculativi di questi ultimi giorni servano non solo a sviare l'attenzione da quello che sta accadendo da loro spostando su di noi i riflettori, ma sperano anche di far cadere noi prima di loro.

Freeman ha detto...

Il default c’è quando uno Stato decide di non pagare i propri debiti (o non ha i soldi per farlo), quello del Minnesota è un caso diverso: non c’è accordo tra Governatore e Parlamento locale sul bilancio e quindi i pagamenti sono bloccati. E’ vero che la notizia non ha avuto grande risonanza, ma questo vale per molte cose, ad esempio migliaia di persone trucidate in Darfur non è che suscitino l’interesse dei media…. Comunque il debito federale degli USA, indipendentemente dal fatto che il tetto legale venga innalzato, è oltre il livello di guardia: o cambiano rotta o arriveranno al default, esattamente come noi e farci cadere per primi non sarà un gran vantaggio per loro anzi, sotto certi punti di vista il prima che molla scarica i problemi sugli altri e può riprendersi più velocemente.