sabato 14 luglio 2007

LUPO SOLITARIO

Le sere che mi sento particolarmente stanco, lascio stare il computer e guardo qualcosa in televisione. Spesso la cosa migliore da vedere è qualche vecchio film e quindi mi è capitato di recente di rivedere per l’ennesima volta “Il Santo” con Val Kilmer. Il film è leggero, non si preoccupa certo della verosimiglianza, ma ha tutti gli ingredienti che mi fanno piacere una trama: c’è un po’ di azione, c’è il buono che è anche un po’ cattivo, c’è una fanciulla da conquistare e da salvare. Capita talvolta, quando si rivede un film, di fare caso a particolari o frasi che le altre volte non si erano notate e così aprendo il mio blog mi è venuta in mente la scena in cui il protagonista, per conquistare una bella scienziata, cerca di delinearne la personalità, i sogni, le debolezze e le qualità. Azzecca il profilo facendo colpo, anche perché aveva letto il diario della stessa, introducendosi furtivamente in casa sua e quindi ha avuto gioco facile nel toccare le corde giuste. Lei però prende la palla al balzo e senza trucchi fa una radiografia dell’anima del Santo, cosa che lo colpisce profondamente, facendone vacillare le sicurezze ed il distacco professionale con cui affronta la missione di carpire una formula segreta elaborata dalla scienziata stessa, interpretata da Elisabeth Shue.

Aprendo quindi il mio blog mi sono fatto un po’ di auto-psicoanalisi, soffermandomi in particolare sull’immagine che fa da sfondo alla testata.
Non ricordo esattamente come avevo trovato l’immagine del lupo nel bosco, ma mi era piaciuta subito e quindi l’ho adottata come sfondo. Quel lupo solitario mi rappresenta bene, un lupo solo.

Solo contro tutti, solo contro il mondo. Un lupo che cerca nella penombra del bosco un po’ di pace.
Ti guardo e ti vedo lupo solitario, sei stanco ma non puoi fermarti. Hai un fuoco dentro, sei un lupo che ama la lotta, ma è un fuoco che ti può consumare e se troppo represso non si controlla. Nel branco diventa invece un’energia positiva che si trasmette agli altri.
Il branco però non c’è più, ululi al cielo per la rabbia e perché non ti rassegni ma il branco non c’è più.
Il branco è disperso per il mondo, è troppo indaffarato, come te, ad allevare i propri cuccioli, a svolgere mille compiti, spesso poco eccitanti per valere la pena di essere raccontati. Ma i membri del branco non si dimenticano, tu ti ricordi di loro e loro si ricordano di te; possono essere lontani, possono essere isolati da qualche parte, ma uno del branco è come un fratello. Per questo basta incrociarne anche uno solo per riscoprire lo spirito positivo, che ti fa apprezzare tutto il resto, che ti fa apparire il mondo diverso e migliore.

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