giovedì 10 gennaio 2008

Se al CNR non danno i numeri....

Un ricercatore del CNR, Paolo Plescia, ha messo a punto un impianto nel quale vengono introdotti rifiuti urbani indistinti e ne escono, vetro, metalli e combustibile.
Questo impianto è stato chiamato THOR, acronimo di “Total house waste recycling”.
Il sistema funziona come un colossale mulino tritatutto ad altissima pressione. I numeri dati dal CNR sono notevoli: “Un’area urbana di 5000 abitanti produce circa 50 tonnellate al giorno di rifiuti solidi”, informa il ricercatore. “Con queste Thor permette di ricavare una media giornaliera di 30 tonnellate di combustibile, 3 tonnellate di vetro, 2 tonnellate tra metalli ferrosi e non ferrosi e 1 tonnellata di inerti”

…”l’impianto Thor riduce i rifiuti a dimensioni microscopiche, inferiori a dieci millesimi di millimetro. Il risultato dell’intero processo è una materia omogenea, purificata dalle parti dannose”…

La ricerca sembra seria anche perché vengono date delle cifre relative ai costi economici:
“Un impianto di meccano-raffinazione di taglia medio-piccola da 20mila tonnellate di rifiuti l’anno presenta costi di circa 40 euro per tonnellata di materiale", spiega Paolo Plescia. "Per una identica quantità, una discarica ne richiederebbe almeno 100 e un inceneritore 250 euro.”
“un impianto da 4 tonnellate/ora occupa un massimo di 300 metri quadrati e ha un costo medio di 2 milioni di euro”

Facendo il classico conto della serva, consideriamo che in Italia si producono 100 milioni di tonnellate di rifiuti all’anno, se la metà venissero processate dal Thor, avremmo 30 milioni di tonnellate di combustibile, non è dichiarato esplicitamente il potere calorico, anche se si accenna al fatto che è paragonabile a quello del carbone. Tenendoci più bassi e considerando un potere pari al 50% di quello del petrolio abbiamo infine 15 milioni di TEP. La quantità è veramente considerevole, se pensiamo che le importazioni annuali di petrolio sono circa 110 milioni di tonnellate. Il problema è che non sappiamo che percentuale di questo combustibile deve essere usata per far funzionare il macchinario (perché il Thor si autoalimenta). Cercheremo di scoprirlo.

Vale la pena sottolineare che negli ultimi mesi le notizie riguardanti nuovi modi di produrre energia si sono moltiplicate e tutto grazie al prezzo del petrolio.
Un alto prezzo ci penalizza sicuramente nel presente, ma nello stesso tempo stimola la ricerca e rende vantaggiose altre alternative. C’è chi ha puntato sull’ingegneria genetica per modificare piante ed enzimi, chi invece su nuovi procedimenti di sintesi chimica, chi su nuovi tipi di accumulatori, c’è stata la notizia sul trattamento ad ultrasuoni per produrre materiale fissile, c’è chi studia nuovi materiali fotovoltaici e chi progetta impianti eolici mossi da aquiloni ad alta quota ….
Le industrie petrolifere sembrano puntare sull’etanolo da cellulosa come succedaneo della benzina e sul biofuel da alghe per il gasolio, ma siamo solo all’inizio della corsa, ora arriva Thor e se non altro bisogna fare i complimenti per il nome scelto; se il destino è nel nome sarà un successo.


http://www.cnr.it/cnr/news/CnrNews.html?IDn=1758

2 commenti:

Massimo ha detto...

Speriamo sia vero e speriamo che Pecoraro non sia più ministro, Bassolino governatore e Iervolino sindaco, quando decideranno di costruirlo ... :-D

Freeman ha detto...

anche perchè loro non lo costruirebbero mai... costa troppo poco e impiega poche persone :-D