lunedì 9 aprile 2007

Omero nell'Egeo, Omero nel Baltico

Non c’è dubbio che la ricostruzione storica degli avvenimenti compresi nel periodo tra il XVI ed il XII A.C. ci permette di comprendere il mondo egeo a cui gli aedi greci dei secoli successivi facevano riferimento declamando i versi dell’Iliade.
Ma il fatto di richiamare esplicitamente le imprese degli Achei e delle guerre che questo popolo portò oltremare in quel periodo non esclude a priori le argomentazioni proposte da Felice Vinci nel libro “Omero nel Baltico”.
Non entro nel merito della fondatezza o meno della teoria del Vinci, perché la sua veridicità non dipende dalle vicende storiche, certamente corrette e documentate narrate nel libro di Roli.
L’eventuale origine nordica dei Micenei risale ad un’epoca precedente al loro arrivo in Grecia, in particolare, stando alle attuali conoscenze climatologiche, il periodo più caldo e quindi più adatto alla vita nelle regioni del nord Europa si colloca nel IV millennio A.C.
Si tratta quindi di capire se, per narrare le vicende dei Micenei nell’Egeo, i poeti greci hanno usato forme poetiche, miti, leggende, nomi ereditati da una memoria più antica e nei quali rimane traccia di eventi precedenti.
La toponomastica in particolare merita attenzione perché storicamente è sempre accaduto che spostandosi i popoli si portano dietro i nomi dei luoghi nei quali avevano vissuto.
Le città che i Greci fondarono in Italia, ad esempio, ricalcano toponimi della madrepatria, gli Olandesi hanno fondato ovviamente una Nuova Amsterdam, i Fenici una Nuova Cartagine; ovviamente il fatto di trovare una Montreal vicino a Petra non significa che la Guerra dei Cent’anni si svolse in Medio Oriente ma ci induce a cercarne i fondatori in Francia.
Le nozioni geografiche, di mitologia comparata e linguistiche che si ricavano dall’Iliade e che vengono presentate come indizi circa l’origine nordica degli Achei devono a mio avviso certamente essere provate ma meritano di essere considerate e approfondite.
Questo problema si colloca all’interno di quello più complesso circa l’origine degli Indoeuropei o, meglio ancora, sulle rotte, terrestri e marittime, delle loro migrazioni, separazioni ed intrecci.
L’invasione stessa della Creta minoica da parte degli Achei ha presentato notevoli difficoltà di comprenderne i tempi e i modi; solo comparando numerosi scavi effettuati in un arco temporale piuttosto lungo si è riusciti ad elaborare una successione di eventi ben riscontrati.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Ottimo post, che condivido pienamente.