domenica 3 giugno 2007

Darwin tra demonio e santità

Darwin demonio o santità?
Il dibattito serrato che negli USA contrappone creazionisti ed evoluzionisti tira costatntemente in ballo Darwin quasi sempre a sproposito.
Vorrei chiarire alcuni punti base: Darwin era uno studioso del XIX secolo che ha elaborato una teoria per cercare di spiegare alcuni fenomeni naturali che aveva osservato, la sua teoria è stata quindi enunciata senza tutta la mole enorme di conoscenze che la scienza ha messo da parte negli ultimi cento anni, in modo particolare nulla poteva sapere del DNA, del modo in cui il patrimonio genetico maschile e femminile si combinano per generare un nuovo essere, nè di come i geni mutano, nè di come il clima cambi più o meno ciclicamente nel tempo e così via...
Considerare Darwin responsabile degli stermini di massa nazisti e comunisti del XX secolo, affermando che a lui si ispiravano, applicando una selezione ed eliminazione di alcune categorie ritenute inadatte, mi sembra grottesco, intanto perchè quando una tirannide vuole eliminare delle categorie di persone può addurre qualunque tipo di giustificazione, tanto è vero che i genocidi sono avvenuti anche prima che Darwin venisse al mondo, senza bisogno della sua teoria. La stessa cosa vale per l'infanticidio, reso famoso da Sparta ma in realtà praticato in tutte le epoche ed in ogni luogo.
Ma a parte questo il punto debole della diatriba è un altro e cioè che la teoria dell'evoluzione, giusta o sbagliata che sia, non ha nulla che vedere con la religione, né è in contrasto con essa. Stabilire se gli esseri viventi mutano nel tempo e se queste mutazioni costituendo vantaggi o svantaggi in termini di sopravvivenza ne determinano il successo come specie è un problema che fondamentalmente attiene la ricerca scientifica; stabilire invece se dietro a questi fenomeni vi sia un disegno divino è tutta un'altra questione che attiene invece alla religione o alla filosofia. Voler utilizzare la ricerca scientifica per avvalorare le proprie scelte religiose o il proprio ateismo è un'operazione scorretta ed alla fine vana.
Per rispetto della religione lasciamola fuori dalle polemiche tra accademici, Perchè esiste il mondo, siamo stati creati per uno scopo, forse per un'altra vita dopo la morte? Non sviliamo le grandi domande che si pone l'uomo da sempre, riducendole a questioni da verificare in laboratorio, quando invece sono questioni da sviluppare, nel confronto con gli altri e con la propria coscienza.
Per rispetto della scienza non utilizziamola come arma di proselitismo; se Dio verrà un giorno pesato, tracciato, dimostrato allora non sarebbe Dio, allora esisterebbe un altro essere al di sopra che esula da queste categorie e quello sarebbe Dio, perché secondo me Dio, dall'uomo, può solo essere amato, odiato, creduto, invocato, cercato e non dimostrato.

5 commenti:

Carletto Darwin ha detto...

La separazione tra scienza e religione che tu proponi mi sembra piuttosto di buon senso.
Però se ci fai caso, le richieste di non invadere il terreno vengono storicamente dalla religione, in particolare da quella cattolica.
Gli anatemi a non studiare prima il sistema solare, poi le strutture biologice, poi da ultimo cosa c'è stato prima del big bang sono sempre venute da parte delle alte gerarchie cattoliche.
Ti faccio un altro esempio: l'intelligenza artificiale. Secondo te ci si deve limitare o no in questi studi? E cosa succederebbe se tra una cinquantina d'anni venisse creata una macchina pensante con autocoscienza?

Anonimo ha detto...

Il sistema eliocentrico era gia stato descritto in modo assai preciso da Aristarco da Samo nel 200 a.C. e oscurato dai tolemaici e dagli aristotelici.
Copernico che l'ha riscoperto sia pure in modo un po approssimativo 1700 anni dopo, era un Canonico di Santa Romana Chiesa.
Galileo si è fatto condannare perche, in pratica, voleva imporre dogmaticamente l'ipotesi eliocentrica copernicana, già superata dalle leggi di Kepler e che non era in grado di dimostrare.
Anche se godeva di stima e di rispetto da parte di eminenti personalità ecclesiastiche, la sua condanna fu dovuta più al suo comportamento che alla propugnazione delle sue teorie.
Il contributo di Galileo all'astronomia si limita al perfezionamento del già esistente cannocchiale.
Viene quasi del tutto ignorato che la vera incommensurabile grandezza di Galileo e quella di essere stato il fondatore della fisica moderna e di aver aperto la strada alla valanga di scoperte scientifiche che ne sono seguite.
Le scoperte scientifiche dell'ultimo secolo hanno inferto un duro colpo alle teorie Darwiniane (Eventualià non escluse da Darwin stesso e di cui nessuno parla).
La Chiesa non ha mai frenato il progresso scentifico, non ne ha mai avuto ne l'intenzione ne la possibilità ed essa stessa ha avuto nei suoi ranghi uomini di scenza di non indifferente statura.
È stata invece critica sull'utilità e sull'uso che se ne poteva fare e a volte se ne è fatto e sulle possibili conseguenze non tutte positive di alcune di esse.
E per il resto, se anche l'intelligenza venisse creata artificialmente, per quanto modesta e visto l'andazzo corrente, non faticherebba gran ché e non tarderebbe molto a superare ciò che ci è rimasto di quella naturale.

vfiore ha detto...

> Voler utilizzare la ricerca scientifica per avvalorare le proprie scelte religiose o il proprio ateismo è un'operazione scorretta ed alla fine vana.

sono d'accordo: lo diceva anche S.J.Gould...

sul resto sono piu' con pippo che con carletto. la cristianita' (e lo dico da agnostico, senza fini propagandistici, quindi) ha fatto molto piu' bene che male alla scienza. principalmente, direi, le ha permesso filosoficamente di nascere (vedi rodney stark per i dettagli).

non mi pare che la chiesa sia contro la ricerca cosmologica. il problema e' che quest'ultima, come l'intelligenza artificiale, mi pare al momento un po' debolina come risultati, anche lasciando stare il fondamento filosofico. una macchina pensante ? so what ? ci sarebbe almeno qualcuno di pensante...

Freeman ha detto...

x carletto:
da un punto di vista storico la chiesa cattolica ha sempre fatto da freno a mano nei confronti della ricerca scientifica, forse questa è anche la ragione per cui la maggioranza degli italiani sono diffidenti, se non ostili verso la tecnologia, basti pensare al nucleare o gli ogm o lo scarso appeal delle facoltà scientifiche. Oggi però mi sembra che nel panorama delle religioni quella cattolica sia un pò più aperta: non o controllato ma credo che, a differenza ad es. degli evangelici, accetti la teoria dell'evoluzione. Riguardo all'intelligenza artificiale, io non limiterei gli studi, prima di tutto perchè da qualce parte nel mondo qualcuno va avanti, in secondo luogo è destino dell'uomo indagare (fatti non foste a viver...), sicuramente una macchina autocosciente è un'ipotesi veramente inquietante; con due "salti " tecnologici, dalle valvole al transistor, dal transistor al microchip, in pochi decenni abbiamo creato una macchina in grado di battere il campione mondiale di scacchi, al prossimo salto che faranno?

Freeman ha detto...

x pippo:
sull'uso e sulle conseguenze del progresso scientifico è giusto che tutti dicano la loro, certamente anche la chiesa.
più che essere stroncate le teorie di darwin sono state sviluppate, non conosceva il dna e quindi ha enfatizzato più la selezione ambientale che non la mutazione genetica ma per essere nel xix sec qualche spunto l'ha dato...

x vfiore
non conosco gli autori che citi ma penso (da agnostico pure io) che ogni fenomeno del presente deve qualcosa alle culture che l'hanno preceduto, quindi anche il metodo scientifico e l'illuminismo, anche se spesso in polemica con il cristianesimo, se sono nati in europa vuol dire che hanno trovato un terreno fertile.